“L’istinto per il groove e l’arte del fraseggio”
Alcuni chitarristi sembrano avere una connessione diretta con il ritmo, musicisti per i quali il tempo non è solo un parametro, ma una seconda pelle. Jim Mullen è uno di questi. Nato in Scozia ma cittadino globale del mondo del jazz, Mullen ha portato il suo suono sincopato e tagliente dalle strade nebbiose di Glasgow ai club fumosi di Londra, diventando uno dei chitarristi più riconoscibili e rispettati della scena britannica.
Radici e l’evoluzione di una voce unica
Mullen è nato a Glasgow nel 1945. È cresciuto in un ambiente musicale ricco, inizialmente influenzato dal rock e dal blues, prima di trovare la sua vera voce nel jazz. Da giovane, ha imparato a suonare da autodidatta, esplorando la chitarra come puro strumento di espressione. Trasferitosi a Londra negli anni ’60, è diventato parte di una scena musicale vibrante dove il jazz si mescolava con il funk, il soul e il rock.
Negli anni ’70, Mullen ha incontrato il sassofonista Dick Morrissey, e insieme hanno formato la leggendaria Morrissey-Mullen Band, un progetto che è rapidamente diventato sinonimo di jazz-funk di alta qualità. È stato durante questo periodo che Mullen ha trovato il suo stile definitivo: un mix di fraseggio bluesy, timing perfetto e una capacità unica di “spingere” il groove senza mai perdere il controllo. La loro musica ha definito un’epoca e ha reso Mullen un punto di riferimento per generazioni di musicisti britannici.
Un suono che parla di ritmo
A differenza di molti chitarristi jazz, Mullen ha sviluppato una tecnica distintiva: suona senza plettro, usando solo il pollice della mano destra, come Wes Montgomery, ma con una differenza cruciale: Mullen usa il pollice solo in direzione d
iscendente, mentre Montgomery lo utilizzava sia verso l’alto che verso il basso. Questo gli consente di produrre un suono più caldo e pieno, e di ottenere un controllo dinamico eccezionale. Il suo tocco è secco ma musicale, con un attacco deciso e un fraseggio sempre sincopato. Mullen non si limita a “spiegare” la chitarra, ma ne racconta la storia, con una precisione ritmica che è diventata il suo marchio di fabbrica.
Collaborazioni e influenze
Nel corso della sua carriera, Mullen ha suonato al fianco di giganti del jazz come Jimmy Witherspoon, Mose Allison, Brian Auger e Georgie Fame. Ma è stato con Dick Morrissey che ha trovato la sua voce più autentica, creando un suono che mescola perfettamente funk, soul e jazz. Ha suonato anche con gruppi iconici come gli Average White Band e i Jazz Warriors, dimostrando una rara versatilità nel mondo del jazz.
Insegnamento e filosofia musicale
Mullen non è solo un esecutore eccezionale, ma anche un generoso educatore. Ha insegnato in numerosi workshop e masterclass, condividendo il suo approccio alla chitarra con musicisti di tutti i livelli. Anche se non ha mai pubblicato metodi ufficiali, i suoi consigli pratici, spesso condivisi durante concerti e interviste, sono diventati materiale prezioso per chiunque voglia suonare con gusto e precisione.
Perché ascoltarlo oggi
Perché Jim Mullen è un promemoria che il groove è una cosa seria, e che il fraseggio non è solo una questione di note, ma di intenzione. La sua chitarra parla la lingua del ritmo, ma conosce anche quella del silenzio, dello spazio e del respiro. È un musicista che ha fatto del “feel” il centro della sua arte, ispirando nuove generazioni di chitarristi.
Video consigliati
Jim Mullen – Live at The Jelleyman Factory (2023)
Una performance recente che evidenzia la maestria di Mullen nella chitarra jazz contemporanea.
Gene Harris Quartet feat. Jim Mullen – Sweet Georgia Brown (1996)
Una collaborazione internazionale che mette in risalto la versatilità di Mullen nel contesto di un quartetto jazz.
📚 Fonti consultate:
Wikipedia
AllMusic
JazzTimes
DownBeat
NEA (National Endowment for the Arts)
Interviste ufficiali
JazzApparatus
JazzGuitar.be
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