Non poteva che succedere al Capolinea di Milano. È una sera del 1987, in quel locale che era il tempio del jazz italiano, sul palco si sta esibendo Enrico Rava. Seduti a uno dei tavolini rotondi e neri, il contrabbassista Attilio Zanchi e Angela Filiberti, l’uomo che ha fondato la Libreria Birdland e la donna che quella sera l’ha presa in “eredità”. «Voglio dedicarmi solo alla mia musica, non posso più seguire anche la libreria… o trovo qualcuno cui lasciarla, o sono costretto a chiudere», dice Zanchi a malincuore, ma determinato nella sua scelta. «Perché no?», risponde Angela, parlando più con se stessa che con altri. E da quel giorno è diventata per tutti la signora Birdland. «C’è chi davvero pensa che sia il mio cognome…», scherza divertita Angela oggi mentre siamo seduti nella sua libreria. Sono venuto apposta per farmi raccontare la storia di questo posto unico in Italia.

Impossibile resistere

Per chi non la conoscesse (esiste qualcuno capitato su questo sito che non la conosce?), la Libreria Birdland è un’istituzione. Non c’è musicista, professionista o dilettante che sia, non c’è musicologo o solo appassionato, che non abbia passeggiato tra gli scaffali ospitati al civico 9 di Via Vettabbia, facendo scricchiolare il parquet, godendosi la musica diffusa, jazz ovviamente, in cerca di uno spartito altrimenti introvabile, di un metodo appena pubblicato, oppure un libro ormai uscito dai cataloghi, di una biografia o un approfondimento critico… Se il libro cercato esiste da qualche parte, Angela lo trova.

«Passo le giornate, e anche qualche notte a caccia di libri. Contatto case editrici e librerie ovunque nel mondo, è il mio lavoro», dice la libraia, facendoci venire in mente che è tutta qui la differenza tra un venditore di libri e un appassionato che sa davvero aiutare e consigliare. «Ultimamente ho scovato una liberia in Canada specializzata edizioni antiche di musica popolare. Si chiama Tredwell Music. L’ho trovata cercando per un cliente vecchie edizioni ormai fuori catalogo. Quando è arrivato il pacco per lui era felicissimo».

«Perché no?…»

«O trovo qualcuno, o mollo», a quella frase buttata lì da Zanchi nel fumo che inondava il Capolinea (la legge Sirchia era ancora lontata e il fumo era parte della scenografia dei locali notturni), Angela ha ribattuto «Perché no?…».

In realtà di “perché no” ce ne sarebbero anche stati. «Vivevo a Bologna. Ero una dipendente pubblica, con il posto fisso e tutte le garanzie», mi racconta con una voce pacata e serena che si armonizza alla perfezione con l’ambiente. «Avevo 36 anni, mi sono chiesta cosa volevo fare nella vita», continua. «Avevo una passione per la musica in generale e una buona conoscenza della musica jazz. Da ragazzina ho studiato piano classico, ma sognavo che mi sposasse Frank Sinatra. Ho scelto di buttarmi. Mi sono licenziata, ho lasciato il lavoro sicuro, e ho preso il Birdland».

IL Birdland, l’articolo maschile, nonostante sia una libreria, lo ha ereditato con il nome dal celebre locale newyorkese dedicato a Charlie Parker (Birdland). Perché è lì, a New York, che è nata l’idea di aprire a Milano una libreria musicale dedicata al jazz.

Fare rete prima di Internet

Negli anni Ottanta Internet era ancora una parola che sapeva di ricerca scientifica o strategia militare, niente a che fare con la quotidianità di tutti. Per scrivere a qualcuno servivano carta, penna e francobollo; per sentirlo al telefono, l’unico modo era sperare di trovarlo a casa (a esclusione di pochi yuppies che viaggiavano con telefoni satellitari grandi come valigette); per studiare musica, occorrevano spartiti e manuali di carta. E per chi amava il jazz non era così semplice procurarseli.

Con questa realtà ben chiara in testa, Attilio Zanchi, oggi contrabbassista affermato, insegnate di Musica d’Insieme al Conservatorio di Milano, e autore di Metodi di Armonia Moderna, ma allora giovane di grandissime speranze era a New York per studiare, approfondire la sua musica lì dove è diventata grande. «Studiavo, e giravo per locali e librerie specializzate in musica. Così mi è venuto in mente di aprire qualcosa di simile a Milano, perché allora non c’era niente di paragonabile, Internet non era ancora entrato nella nostra vita, e recuperare libri e spartiti era complicato», mi racconta al cellulare, dopo che ci siamo accordati via WhatsApp per un appuntamento telefonico (sia lodato Internet per questo). «Non ricordo esattamente che anno fosse, sicuramente nella prima metà degli anni Ottanta. Importavo materiale dall’estero e spedivo in tutta Italia, c’è stato subito un bel riscontro».

L’impronta alla Libreria Birdland di Milano era stata data. Una libreria che è una finestra sull’editoria specializzata, e al tempo stesso un punto di riferimento e un luogo di ritrovo per gli appassionati. «In negozio avevo sempre il mio contrabbasso, così potevo studiare tra un cliente e l’altro», continua Zanchi. «Capitava spesso però che finivo con suonare insieme ai clienti. Ricordo una jam con Pino Daniele. È sempre stato un punto d’incontro per gli appassionati di musica, lo è stato dall’inizio, lo è ancora». Un modo di fare rete, prima di internet.

Un ragazzone simpatico

«Ho clienti che mi seguono da decenni, detta brutalmente siamo invecchiati insieme. Oppure, con più gentilezza, ci siamo formati reciprocamente nel tempo», riprende Angela. «Dei jazzisti ho grande affetto per tutti quanti. Posso citare Franco d’Andrea, Gianluigi Trovesi, Enrico Rava, Attilio Zanchi ovviamente… Ma non siamo una libreria solo di jazz. La musica ha dei fili che la connettono tutta, non ci sono veri steccati, quindi qui trovi blues, rock, country e ora ci siamo aperti anche alla classica e al pop».

Lo conferma un aneddoto che racconta Angela. «Eravamo ancora nella sede di via Scaldasole, dove mi ero trasferita dopo aver lasciato via Damiano Chiesa. Un piccolo negozio di 60 metri quadrati pieno zeppo di libri. Un giorno entra un ragazzone, guarda, sfoglia, sceglie e sulla scrivania che avevamo in negozio continua ad accumulare libri che vuole prendere. A un certo punto mi chiede: “Mi dici quanto spendo?” “Ti rovino”, rispondo sorridendo guardando la pila di libri. Firma l’assegno e mi dà un documento d’identità, come si usava allora per pagare cifre importanti. Nel frattempo un amico che era seduto al mio fianco continua a darmi colpetti, calcetti per attirare la mia attenzione… Il cliente mi dà il documento, io non voglio fare quella che controlla con minuzia, ma il mio amico non resiste e interviene, se lo fa dare e me lo mostra, leggo il nome: Pino Daniele. Non l’avevo mai visto dal vivo non sapevo che fosse così grande. Passati anni, mi ricapita una situazione analoga. Viene qui un ragazzo con il berrettino in testa, e più o meno si ripete la storia. Gira, guarda, accumula libri da prendere… Io lo guardo e gli dico: “Sai, mi è capitata la stessa cosa tempo fa con un altro musicista, al quale avevo detto: “Io ti rovino”. Ti ripeto la stessa frase: “Ti rovino…”. Era Eros Ramazzotti. Non siamo una libreria per jazzisti, ma una libreria per musicisti».

Abbiamo tutti il nostro Amazon

Nel 1996 la Libreria Birdland si è trasferita nella sede attuale di via Vettabbia. Un loft cui si accede scendendo una decina di scalini dal piano strada, 250 metri quadrati dallo stile molto newyorkese. «Ma lo spazio non basta mai, mi piace sempre avere in casa quanti più libri possibili. È una caratterista del Birdland: se tu vai a Londra o New York trovi tante libreria di musica, ma sono più legate a una specifica casa editrice. Noi qui cerchiamo di mettere insieme il meglio di tutte le case editrici, avere una panoramica più generale».

La sensazione che si prova entrando nel negozio è quella di essere accolti in casa. Ospiti, più che clienti, di Angela, di Luca («Fondamentale, indispensabile»), e Attilio, il marito di Angela: «È un dirigente delle telecomunicazioni in pensione, mi dà una mano con la parte digitale».

Un tempo, i musicisti e i maestri di musica partivano dalle loro città per andare “in gita” al Birdland. Spesso con gli studenti al seguito. Oggi è più facile acquistare on-line (www.birdlandjazz.it). «Sul sito abbiamo un catalogo di oltre 30mila libri, tutti descritti, però ci fa più piacere quando i ragazzi vengono qui e si lasciano guidare dalla loro curiosità». Competere con i giganti dello shopping on-line è complicato. Sorride Angela: «”Ciascuno ha il suo Amazon”, ha detto Enrico Rava. Capita che qualche ragazzino di quelli nati con l’on-line del Dna mi chieda consigli su un libro, e poi aggiunga: “lo trovo su Amazon?”».

Oltre il Capolinea

Il Capolinea, da cui tutto è partito, purtroppo non ha resistito alle evoluzioni del tempo, e ha chiuso nel 1999; il Birdland invece c’è e lotta insieme a noi, a noi che non crediamo che un video su YouTube e uno spartito scaricato da qualche sito possano formare un musicista, e che una manciata di bit su un computer possano sostituire un libro di carta, da sfogliare, annusare e consumare.

 

Quelli che Birdland…

 

Manuel Consigli – Chitarrista, didatta, maestro di questo sito internet


«Quando andavo nel minuscolo Birdland di via Scaldasole ero poco più che un ragazzo. Quel negozietto che custodiva in 20 metri quadrati tutti i segreti della musica era come un piccolo paradiso per mia insaziabile curiosità. È lì che ho comprato i miei primi Aebersold, i primi metodi e poi le videocassette dei miei chitarristi preferiti. Birdland è stato un tassello fondamentale per la mia formazione musicale e Angela Filiberti un riferimento prezioso nella mia attività di insegnante e autore, perchè se cerchi un libro… lei ce l’ha!».

Luca Colombo – Chitarrista, session-man, didatta, arrangiatore, insegna al conservatorio di Bergamo.

«Ho conosciuto il Birdland negli anni Ottanta, aveva appena aperto. Internet non c’era, i libri erano l’unico modo per studiare musica, ora sono ancora il migliore, secondo me, ma allora non c’era proprio alternativa. Lo frequento ancora. Angela mi ospita per presentare i miei lavori, e ci vado anche in cerca di libri. Ogni volta che ci metto piede trovo qualcosa di nuovo, qualcosa che non conoscevo. Toccando, sfogliandolo, puoi scoprire se un libro sarà un tuo compagno di studi, un amico che può accompagnarti».

Luca Missiti – Direttore della Monday Orchestra, insegna Armonia e Arrangiamento alla Civica scuola di Jazz di Milano)

«Ricordo perfettamente la prima volta che sono andato al Birdland. Sarà stato il 2000, avevo 16 o 17 anni. Non ancora patentato, parto con un amico dall’interland milanese, dove abitavo, per raggiungere quel posto mitico. Entro e rimango folgorato, giro, guardo, sfoglio. Alla fine esco con un songbook dei Weather Report. Da allora, diciamo che quella libreria ha contribuito al mio regime di povertà: un paio di volte al mese passo e lascio in custodia il Bancomat ad Angela, mi piace anche solo girare per guardare cosa c’è di nuovo, ma raramente esco a mani vuote. La prima parte del repertorio della Monday Orchestra, che abbiamo rifondato 14 anni fa, riprendendo con il suo permesso il nome dell’orchestra storica del mio maestro Filippo Daccò, è nato su spartiti e arrangiamenti trovati da Angela».

Roberto Spadoni – Chitarrista, autore di metodi, insegna Composizione al Conservatorio di Benevento.

«Angela non è solo la libraria del Birdland, e già sarebbe tanto, è praticamente un’amica. Ci siamo conosciuti nei primi anni Novanta, me l’aveva presentata Zenni, il musicologo. Ogni volta che arrivo a Milano non manco mai di passare alla Libreria Birdland, ma con Angela ci sentiamo frequentemente al telefono, solo per un saluto o per scambiarci informazioni e conoscenze sui libri usciti e in uscita, è un punto di riferimento per tutta la comunità dei musicisti: non si limita a vendere libri, tiene viva la rete di contatti. È stata lei a presentarmi Volontè, l’editore con cui pubblico i miei libri».

Marco Volontè – editore Musicale

«Ho conosciuto Angela a metà degli anni Novanta. Allora lavoravo per la casa editrice Carisch. Arrivavo alla Libreria Birdland per consegnarle i libri, e mi fermavo a fare quattro chiacchiere con lei. Si parlava degli ordini e delle consegne, ma anche di progetti personali. È stata la prima persona con cui ho parlato dell’idea di aprire una casa editrice mia, e mi ha dato suggerimenti preziosi. Angela è appassionata del suo lavoro, ha un rapporto diretto con i musicisti, ha un magazzino molto fornito, ed è velocissima a reperire testi che non ha in casa».

Danilo Minotti – Chitarrista, arrangiatore, produttore, insegna

«Mi ricordo bene quando, ancora ragazzino, senza un mezzo di trasporto mio, attraversavo tutta la città per raggiungere il Birdland. Erano gli anni 80, credo che la Libreria fosse ancora nelle mani di Zanchi. Ero un giovanissimo studente di chitarra, andavo e cercavo i libri che mi consigliavano di acquistare, un viaggio al buio perché non ero sicuro di trovarli, ma sapevo che era lì che potevo trovare quello che cercavo. Da allora non ho mai smesso di andarci. Ho inseguito il Birdland in tutte le sue sedi. Quando facevo arrangiamenti per orchestra, Angela era l’unica ad avere le partiture originali delle Big Band, è sempre stata aggiornatissima, un passo avanti.E quando ho deciso di scrivere il mio Manuale di Arrangiamento e Orchestrazione Pop, è stata lei a mettermi in contatto con l’editore Volontè, per questo l’ho citata nei ringraziamenti. Ancora oggi, tutte le volte che passo in zona, entro al Birdland, per un saluto, per curiosare, fermarmi a sfogliare qualche libro… e puntulamente esco con quattro o cinque libri nel sacchetto».