- Trasmettere con semplicità i concetti più complessi.
- La relazione con l’allievo è il fondamento dell’attività didattica.
- La motivazione dell’allievo è il “motore” della sua crescita artistica.
- Indipendentemente dal livello dell’allievo i fondamenti sono la cosa più importante: l’altezza della preparazione artistica dipende dalla profondità dei fondamenti su cui poggia.
- Non esiste un solo metodo per insegnare la chitarra jazz ma una pluralità di approcci didattici fra i quali scegliere in funzione del livello dell’allievo, dei suoi obiettivi e delle sue specifiche modalità di apprendimento.
- Il vero obiettivo della didattica trascende la necessaria costruzione delle singole competenze del musicista per focalizzarsi sulla loro funzionale interazione nel processo creativo.
Che cosa dicono i miei allievi?
“Incontrare Manuel Consigli è una opportunità che non capita spesso! Quando succede puoi dirti fortunato!
(Manager,Chitarrista, armonicista)
Ho avuto la fortuna di incontrare Manuel in un momento complicato della mia vita. E’ stato prima un Maestro e poi un amico. Manuel é un musicista fantasioso e sensibile, con un senso straordinario del ritmo e la capacità di rendere semplici le cose difficili. Credo che studiare con lui sia l’ideale per chiunque voglia aprire una porta verso la scoperta di nuove possibilità tecniche. Parlo da chitarrista classico che é riuscito grazia alle lezione di Manuel a cambiare modo di suonare. La sensazione che ho a volte é che Manuel mi abbia insegnato la strada per nuovo utilizzo della tecnica; più fantasioso e divertente.
Ho studiato un solo anno con il maestro Manuel Consigli quando avevo circa 10 anni, è stato il mio primo insegnante di chitarra “ufficiale”.Mi ha fatto scoprire come poteva essere facile approcciare una musica cosi spesso ostica come il jazz.Ha fatto nascere in me una grande curiosità per il genere e per alcune possibilità dello strumento.In un anno ho imparato tantissimi accordi e alcune delle canzoni del repertorio jazz- bossa nova più belle e caratteristiche.Nonostante la mia “tenera” età Manuel è riuscito a mantenere in me una costanza nello studio e nella curiosità che ha permesso l’inizio di un percorso durato anni che mi ha portato ad esercitare la professione di musicista e insegnante.
(chitarrista jazz, Primo classificato al “Premio Massimo Urbani 2010”)
Ho cominciato a studiare con te da qualche mese, dopo un periodo piuttosto lungo di “inattività musicale” dovuta alla routine della vita, impegni di lavoro, familiari – insomma, tutto quello che di solito capita a noi dilettanti amatori non più giovanissimi.
Dopo aver acquistato il metodo “Studi Didattici Per Chitarra Jazz”ho avuto il piacere di conoscere direttamente il curatore del metodo con il quale ho iniziato gli studi di chitarra jazz.Le lezioni di chitarra con Manuel Consigli sono davvero belle e interessanti, si nota la sua attenzione e la sua esperienza quando spiega il materiale didattico in modo esauriente in tutti i particolari non solo tecnici dello strumento. Consiglio a tutti di acquistare il metodo che trovo veramente interessante. Grazie Manuel!
Sono di Torino e sono stato con diversi insegnanti ed ho frequentato anche un Conservatorio ad indirizzo Chitarra Jazz (del quale non cito la città altrimenti si capirebbe chi è il docente) con pessimi risultati e ricordi, ma ho avuto la fortuna di comprare il libro scritto da Manuel Consigli in collaborazione con Andrea Molena basato sugli studi di Daccò. Avevo appunto problemi con il mio insegnante di conservatorio e così l’ho contattato e da subito si è dimostrato sensibile, empatico e paziente.
Quando ho incontrato il maestro Manuel Consigli, tre anni fa, ero intimorito dal Jazz. Mi piaceva il Jazz, mi piaceva anche l’idea di suonare Jazz, ma lo consideravo un genere troppo difficile, impossibile per me anche solo pensare di fare un solo su uno standard. Con le lezioni di Manuel ho scoperto una chiave di lettura per avvicinarmi alla mia musica. Certo, sono ancora abbastanza sano di mente per avere la certezza che non diventerò mai Wes Montgomery o George Benson o Jim Hall. So di non avere il loro talento, e neanche abbastanza tempo per sopperire alle ingiustizie della natura con tonnellate di esercizi spaccadita e studio full immersion, però ora so che posso suonare anche io la musica che ho dentro, fare del Jazz che esprima le mie capacità e i miei sentimenti. E soprattutto so che il percorso per migliorarmi come musicista è comunque piacevole, anche se il traguardo è un miraggio. Per questo, anche se non ho mai studiato quanto avrei voluto, anche se non mi sento mai pronto abbastanza, aspetto sempre con molta ansia il giorno della lezione con Manuel, perché alla fine, mal che vada, avrò suonato un po’ di più e avrò aggiunto un mattoncino al mio bagaglio di conoscenze musicali. E se va bene? Allora avrò suonato come mai prima di allora, e avrò sentito l’armonia tra note effettivamente suonate e quelle pensate. Grazie Maestro.
Michele Minò
Antonio Castellani
Armonia
Arrangiamento
Composizione
Musica d’insieme
A proposito di… Manuel Consigli










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