Jim Hall

Il poeta delle pause, il sussurro che ha cambiato la storia

C’è un suono che non ha bisogno di alzare la voce.
C’è un’arte che non cerca il centro della scena, ma la profondità della relazione.
Così suonava Jim Hall: come chi ha qualcosa da dire, ma non ha fretta di dirlo.

In un mondo musicale che premia la velocità e l’effetto, Hall ha scelto la via più difficile: quella del silenzio abitato.
E da lì ha riscritto le regole della chitarra jazz, con misura, umanità e profondità.


Biografia essenziale

Nato nel 1930 a Buffalo (New York) e cresciuto a Cleveland, Hall si avvicina alla chitarra classica, studiando armonia e composizione.
Negli anni ’50 si trasferisce a Los Angeles, dove collabora con Jimmy Giuffre, Chico Hamilton, Ben Webster.
Negli anni ’60 si afferma a New York come uno dei chitarristi più richiesti, suonando con Bill Evans, Paul Desmond, Art Farmer, Ron Carter, Sonny Rollins.
Muore nel 2013, lasciando un’eredità artistica fatta di poesia sonora e misura espressiva.


Stile musicale

Jim Hall è l’antitesi del virtuosismo fine a sé stesso.
Ogni nota è scelta, pensata, respirata.
Ogni pausa è un invito all’ascolto.
Il suo suono è intimo, sobrio, parlato: nasce dal contrappunto, da Bach, dal jazz più lirico e dalle voci umane.
Per Hall, la chitarra non è un mezzo per stupire, ma uno strumento di relazione.


Strumentazione

 

  • Gibson ES-175: compagna storica della prima parte della carriera

  • D’Aquisto custom: liuteria raffinata, sobria, dal suono caldo e nobile

  • Sadowsky Jim Hall Model: chitarra sviluppata in collaborazione con Roger Sadowsky per replicare le caratteristiche della D’Aquisto, con corpo archtop compatto, suono rotondo e dinamica sottile

  • Amplificatore Polytone Mini-Brute

  • Nessun effetto, solo un plettro morbido e un tocco gentile


Collaborazioni e influenze

Ha suonato con alcuni dei più grandi innovatori del jazz moderno:

  • Bill EvansUndercurrent (1962)

  • Paul DesmondTake Ten, Bossa Antigua

  • Ron CarterAlone Together

  • Art FarmerInteraction, Live at the Half Note

  • Sonny RollinsThe Bridge

È stato un riferimento per intere generazioni, ispirando profondamente Pat Metheny, Bill Frisell, John Scofield, Julian Lage.


Pubblicazioni didattiche

  • Jim Hall Teaches Jazz Guitar (Hot Licks Video Series)

  • Exploring Jazz Guitar (Hal Leonard)

  • Vari contributi didattici su DownBeat, Guitar Player e nelle masterclass della Berklee


Approccio didattico personale

“Suona come parli. Ma fallo con più intenzione.”

Jim Hall insegnava il jazz come un’arte dell’ascolto.
Nelle sue lezioni emergeva il valore del silenzio, dell’intenzione, del rispetto per l’altro.
Credeva nella musica come spazio condiviso, non come prestazione.


Perché ascoltarlo oggi

Perché Jim Hall è ancora oggi il maestro dell’essenziale.
Perché ci ricorda che si può dire tutto senza urlare.
Perché in un mondo sonoro affollato, la sua musica è una forma di meditazione jazz.
E perché ascoltarlo è, sempre, un atto di cura.


 Video consigliati



Discografia essenziale

  • Jazz Guitar (1957) – debutto elegante e maturo

  • Undercurrent (1962, con Bill Evans) – lirismo da camera

  • Concierto (1975) – reinterpretazione jazz dell’Aranjuez

  • Jim Hall Live! (1975) – interplay in trio al Bourbon Street

  • Jim Hall & Pat Metheny (1999) – due visioni del jazz che si incontrano


Fonti consultate

  • Wikipedia – Jim Hall

  • AllMusic – Biography

  • JazzTimes – The Emperor of Cool

  • NEA Jazz Masters – National Endowment for the Arts

  • Exploring Jazz Guitar – Hal Leonard

  • Hot Licks Video – Artist Series


A cura di Manuel Consigli
per La Via della Chitarra Jazz