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perché forse il momento di deciderlo…
è arrivato!
E a molti succede di non concedere alla metà mezza piena di esprimersi come potrebbe.
La consapevolezza dei propri limiti, l’eccesso di perfezionismo, la timidezza, la paura del giudizio portano facilmente a vivere in modo squilibrato il dualismo “bicchiere mezzo pieno- mezzo vuoto”.
Chi si trova in questa situazione di solito si sente più a suo agio nel definirsi studente di musica anziché musicista.
Se ti sei riconosciuto in questa condizione, voglio metterti in guardia:
Stai rischiando seriamente di non diventare mai un musicista!
NON é vero!
Quando avrai studiato tutte le triadi in tutte le posizioni e rivolti, scoprirai gli accordi di settima…
ah ci sono anche quelli di nona!
non immaginavo esistessero gli accordi per quarte!
E i polichords!
Dammi retta, non c’è fine…
Ed è bello che sia così!
Attenzione pero…
il motivo per cui ti invito a dare valore alla tua essenza di musicista, non è solo perché penso che sia sano concedere a se stessi di essere quello che si è.
Non è solo questo, anche se sarebbe già abbastanza…:)
Il vero motivo è che questo equilibrio è funzionale sia al tuo apprendimento sia alla tua crescita artistica.
Infatti, le aree del cervello che si attivano durante lo studio e nell’attività creativa sono diverse.
L’emisfero sinistro del cervello, presiede alle attività di analisi, è attento ai dettagli, è critico…
Quello destro, presiede all’attività creativa, percepisce le cose nel loro insieme, senza preoccuparsi dei dettagli…
Tutto quello che impari (con l’emisfero sinistro) durante lo studio poi deve essere “affidato” con fiducia alla tua parte creativa (emisfero destro).
- Quando studi confrontati con il tuo bicchiere mezzo vuoto: fallo con tenacia, serietà, pazienza, senso critico…
- Quando suoni usa il tuo bicchiere mezzo pieno: fallo con coraggio, incoscienza, libertà, gioia…
Questo, molto schematicamente, è il processo di crescita che avviene in qualsiasi percorso artistico.
Ricorda:
- Quando studi stai provando a suonare.
- Quando suoni stai suonando e basta.
- Se stai provando a suonare, in realtà non stai suonando!
Se non riconosci autorevolezza alla tua parte creativa, rischi di compromettere il meccanismo stesso della crescita artistica!
Dunque è una questione davvero molto importante. Se davvero ci tieni alla musica…
Riconosci ora il tuo bicchiere mezzo pieno!
Ti assicuro, se ami e studi la musica…
Le qualità del musicista sono già dentro di te…
Non c’è alcun dubbio:
TU SEI UN MUSICISTA!
E’ un grande privilegio, onoralo e gustalo fino in fondo!
Adesso, in pratica:
Ogni volta che impari qualcosa di nuovo, una scala, una frase, un arpeggio…
Affidalo senza soggezione alla tua parte creativa:
fallo suonare!
Dopo tutto…
SEI UN MUSICISTA, SI O NO?
Allora buona musica e…
CIN CIN!
fantastico!
come sempre, del resto…
grazie all'insegnante di chitarra jazz, o meglio al maestro di chitarra zen
stefano
E si Manuel tutto quello che dici è certamente condivisibile, però francamente non riesco a definirmi musicista, ecco ora tu dirai Antonio non ha capito un tubo. Certamente lavorare per riempire il bicchiere mezzo vuoto è assolutamente obbligatorio, ma credo che comunque si debba fare i conti con il proprio talento o talenti, che non senpre supportano adeguatamente le propire aspirazioni. Per questo mi sento molto studente e poco musicista perchè a prescindere dal talento, che è quello che è, certamente lo studio e l'approfondimento sono il mezzo per crescere, ma come dici tu "non c'è mai fine" e questo spesso frena le tue voglie di progresso. Mi rendo conto che quello che ho detto in qualche modo conferma ciò che hai scritto in questa pagina. Io proverò e proverò ancora per migliorare le mie capcità, non per dimostrare agli altri ma a me stesso che si può fare, ma credo che per me il tempo per sentirsi musicista sia ancora abbastanza lontano.
Ciao Manuel un abbraccio a presto
Antonio
Eccezionale esempio di chitarra ZEN!
Lo prendo come conferimento di diploma; da oggi (ma io lo sentivo già da tempo) SONO (con coscienza) UN MUSICISTA.
Perbacco, se eravamo vicini ti offrivo un bicchiere di quello buono.
Ciao
Fulvio