Cos’è dunque questa misteriosa “zona segreta dell’apprendimento”?

Si tratta in sostanza di una particolare forma di ascolto, caratterizzata da una forte relazione con la sorgente della musica e che agisce per un ambito temporale circoscritto.


Come musicista sai bene che esistono diversi modi di ascoltare.
Puoi farti accompagnare dalla musica chiacchierando con gli amici davanti a un bicchiere di vino…
Puoi ballarla….
Puoi ascoltarla dal vivo sulla poltrona di un teatro o al tavolino di un jazz club…
Puoi condividere l’ascolto con gli altri o essere da solo….
E così via…
Qualsiasi tipo di ascolto è caratterizzato da un certo grado di attività da parte dell’ascoltatore: coinvolgimento emotivo, movimento e attenzione.

La focalizzazionedell’attenzione nella musica in particolare è una capacità molto importante per un musicista, sia nello studio sia durante la performance.
Mi riferisco alla capacità di indirizzare e mantenere l’attenzione su aspetti specificidella musica durante l’ascolto, come ad esempio sulla struttura del brano o su un particolare strumento.
Questo tipo di ascolto analitico è una prerogativa dei musicisti e se vuoi migliorare devi praticarlo molto. Esistono esercizi specifici a riguardo ma mi ripropongo di parlarne in un prossimo articolo.

In ogni tipo di ascolto il grado di coinvolgimento emotivo, movimento e attenzione si presentano come variabilipresenti in misura diversa o a volte del tutto assenti.
Facciamo qualche esempio:
  • ·      Se stai ballando in discoteca, potrai essere coinvolto emotivamente dalla musica, ti stai muovendo con la musica ma l’attenzione forse più che essere sulla musica è rivolta alla bionda che balla davanti a te… (l’hai riconosciuta? È la tua compagna di classe delle superiori!)
  • ·      Se stai trascrivendo un assolo di Mike Stern, l’attenzione è super- focalizzata sulla musica, il movimento è assente, a parte quello necessario a mandare indietro la registrazione per riuscire a distinguere, una per una, le mille note della frase. L’emozione in questo caso è pari a zero.

Il tipo di ascolto che caratterizza la “zona segreta dell’apprendimento” invece si distingue dalla presenza ai massimi livelli di tutte e tre queste variabili e di molto altro: sospensione del giudizio, divertimento e gioia, gratificazione, identificazione nella musica e assenza totale dei bisogni dell’ego.

Prima di spiegarti esattamente cos’è la “zona segreta dell’apprendimento” e di come fare per accedervi, voglio parlarti di quella che io considero una sua variantemolto interessante, raccontandoti una cosa che mi succedeva da ragazzo. Chissà se è capitato anche a te…
Frequentavo spesso un locale a Milano sui navigli, dove si poteva ascoltare buona musica dal vivo. Il locale era piccolo e i tavolini erano a ridosso del palco. I musicisti erano vicini e vedevo le loro dita muoversi sugli strumenti, i loro volti trasfigurarsi nei gesti esecutivi, l’energia della musica mi investiva con incredibile intensità…
Alla fine del concerto correvo a casa, avevo mezz’ora di strada da fare, la testa piena di musica e un solo pensiero: raggiungere la mia chitarra e suonare! Entravo in casa di nascosto, silenzioso per non svegliare i miei genitori, prendevo la chitarra e correvo a un giardinetto vicino. Suonavo per ore, sulla scia delle impressioni sonore del concerto, fino a quando quell’energia era completamente esaurita. Solo allora, stravolto dal sonno, tornavo quatto quatto a casa.
In seguito ho riflettuto su questo fatto: cosa mi accadeva esattamente?
Alcune particolari esperienze di ascolto hanno il potere di fare vibrare tutto il nostro essere, come se la musica possa mettere in risonanza per simpatia le nostre corde emotive, attivando sensazioni, facoltà immaginative e linguistiche musicali.
Lo stato di eccitazione che ne deriva (non pensare alla bionda!) permane per un certo lasso di tempo per poi esaurirsi ma in quello spazio temporale la musica che abbiamo ascoltato ha spalancato i nostri canali emotivi e percettivi e ha attivatole competenze linguistichenecessarie a fruirne, vale a dire il nostro senso armonico, ritmico, della forma ecc. Siamo in un particolare stato di sensibilità che rappresenta una risorsa preziosa da non sprecare.
In questi momenti è facile sentire delle melodie in testa ed essere particolarmente sciolti ritmicamente. Sono momenti in cui se ti metti a suonare può capitarti di comporre un brano di getto oppure di scoprire qualcosa di importante sulla musica e sul modo di suonare che fino ad allora non avevi colto. Si tratta di occasioni importanti per la tua crescita musicale e artistica, non le sprecare!
La situazione che ti ho descritto rappresenta come ti ho detto una variante della “zona segreta di apprendimento”.
Questa particolare sensibilità scaturisce da un’esperienza musicale intensa come ascoltatori, che provoca in noi un stato di eccitamento o “ispirazione” che permane per una certa durata per poi esaurirsi. Sulla scia di queste sensazioni è possibile suonare sfruttando il temporaneo potenziamento delle nostre facoltà musicali.

Per poter avere un’esperienza musicale intensa come ascoltatori è necessario però essere aperti a ricevere. Io allora ero pieno di passione e di curiosità, ero giovane e tutto era nuovo. Può capitare invece che alcune istanze del nostro ego ci impediscano di accostarci a queste occasioni con la necessaria apertura: un eccessivo senso critico, un approccio troppo razionale o sentimenti di competizione o invidia verso i musicisti che stanno suonando. Tutte queste cose hanno il potere di irrigidirci, impedendoci di vibrare insieme alla musica. Evita quindi di trattenere queste emozioni e resta aperto per ricevere questo dono, pensa: qualcuno sta suonando per te!

Quello che hai letto riguardo a questa variante della “zona segreta di apprendimento” ti servirà per comprendere meglio quello che può avvenire dentro di te quando entrerai nella “zona segreta di apprendimento” e il tipo di atteggiamento più efficace per ricevere il massimo beneficio da questa esperienza.
Tra qualche giorno (finalmente!) pubblicherò l’ultima parte dedicata alla “zona segreta di apprendimento” e agli esercizi pratici.
Ti ringrazio per l’interesse e ti sarò grato se vorrai mandarmi un tuo feed-back, mi aiuterebbe a essere più chiaro possibile e potrebbe essere utile anche agli altri numerosissimi lettori, quindi non essere timido: lascia un tuo commento!

Stay in tune!

Manuel Consigli