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Spesso gli allievi mi chiedono come organizzare la loro sessione di studio quotidiano. 
Ma è impossibile stabilire in modo rigido una routine di studio che possa funzionare per tutti e in qualsiasi fase del percorso artistico. 
Volendo individuare un criterio mi baserei su questa considerazione: la musica ci coinvolge nella sfera fisica, mentale ed emotiva.

Così come l’individuo nel suo percorso di crescita sviluppa parallelamente questi aspetti della sua esistenza nella ricerca dell’equilibrio e del benessere così dovrà fare il musicista. 
Nella vita però ci sono periodi in cui lo sviluppo di uno di questi aspetti prevale sugli altri, ad esempio il bambino che impara a camminare è concentrato maggiormente sulla sua fisicità, l’adolescente che si innamora deve confrontarsi con il suo mondo affettivo, il laureando è concentrato sulle sue risorse intellettuali ecc. 

Attraversando queste fasi dell’esistenza l’individuo si sviluppa in modo più o meno armonico ma l’equilibrio non è mai statico e per essere mantenuto egli deve periodicamente lavorare su ciascuno di questi ambiti, ad esempio andando in palestra per recuperare la forma fisica o iscrivendosi a un corso per trovare degli stimoli intellettuali o cercando una nuova relazione sentimentale.

Così è per il musicista. 
Esistono delle fasi in cui è necessario concentrarsi maggiormente su alcuni aspetti; ad esempio se lo scopo è quello di esibirsi in un concerto si dovrà concentrare sul repertorio e sugli aspetti performativi, se invece l’obbiettivo è assimilare una particolare tecnica strumentale si dovrà focalizzare maggiormente sugli esercizi utili a svilupparla, se l’obbiettivo è assimilare un certo tipo di fraseggio dovrà assimilare delle frasi ecc.

Quindi è importante stabilire un aspetto che si ritiene prioritario nello studio e fissare un obbiettivo verso cui tendere e magari delle tappe intermedie che possano restituire la percezione del progresso.
La routine giornaliera si dovrà adattare all’obbiettivo prioritario associando a quel particolare ambito di studio le altre materie in modo da ristabilire un equilibrio nelle sfere che vengono sollecitate dallo studio.
È importante quindi essere consapevoli delle sfere che vengono sollecitate da una determinata attività musicale.

Ad esempio:


Mente:

Corpo

Emozioni

Ritmo
Ritmo


tecnica

Analisi


Armonia




Melodia
Impostazione
impostazione
Impostazione

creatività
Creatività
Tecnica applicata
Tecnica applicata

Repertorio
repertorio
Repertorio
Improvvisazione
improvvisazione
Improvvisazione
Trascrizioni
trascrizioni
Trascrizioni











Nota che più aumenta il grado di musicalità di una determinata attività più aumentano le sfere coinvolte
Se ad esempio ti concentri sul concatenamento delle parti di una progressione armonica scrivendo sul pentagramma stai sollecitando solamente la sfera razionale, se ti concentri sullo studio della pennata sweep stai lavorando solo sul corpo ecc.
Se studi un brano o se impari un assolo  da un disco invece stai lavorando allo stesso tempo sul corpo, sulle emozioni e sulla mente.

In generale si direbbe che lo studio più equilibrato ed efficace potrebbe essere quello che presenta un grado maggiore di musicalità. Ma non è detto che sia sempre così, dipende da dove ti trovi nel tuo percorso. 

Può darsi che la tua tecnica non sia sufficiente per lo studio di un determinato brano o per tirare giù un assolo di Parker, allora può valere la pena di lavorare in modo preponderante sulla tecnica (corpo) per un po’. 
In quel caso nella routine di studio dovrai inserire materie che ristabiliscano l’equilibrio nelle sfere coinvolte, ad esempio facendo analisi armoniche (mente) imparando dei temi (emozioni) ecc.


Indicazioni importanti:

Cura l’impostazione: posizione del corpo, rilassamento, punti di appoggio e forza di gravità, respirazione, essere nel presente ecc.

Riscaldati

Stabilisci obiettivi ragionevoli(commisurati al tempo disponibile)

Non lasciare le cose a metà

Il ritmo è il Re

Ogni esecuzione implica una tecnica

Ascolta

Sorridi!

Un caro saluto
 Manuel Consigli
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